martedì 27 dicembre 2022

1987-2022

La musica è la stenografia dell'emozione. Emozioni che si lasciano descrivere a parole con tali difficoltà sono direttamente trasmesse nella musica, ed in questo sta il suo potere ed il suo significato."
L. Tolstoj

"Dove le parole finiscono, inizia la musica."
Heinrich Heine


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The loneliest - Maneskin

Dottore, gli incubi si fanno sempre più angoscianti. Anche da sveglio si presentano ogni tanto. 
Basta poco ormai per farmi precipitare in quel vuoto. Spesso l'anticamera del vuoto è fatta di flashback che hanno il potere di farmi sentire un martello che manda in frantumi questo cuore di cristallo e un coltello che penetra lo stomaco ripetutamente. Ho perso la resilienza. 
A volte, forse troppe, penso che ho visto abbastanza brutture e storture della vita, più di quello che avrei potuto immaginare per un agiato giovane uomo nato da una famiglia di gente onesta e lavoratrice, nipote di nonni che hanno vissuto l'orrore della guerra, delle bombe che cadono in testa e distruggono case, ricordi e vite, dei marocchini che fanno strazio dei corpi e delle menti, della fame e del freddo.
Certe volte l'ossigeno che respiro mi sembra sporco, inquinato. Certe volte penso che non posso tollerare più di respirarlo. Certe altre spero di riuscire ancora nella mia impresa di mantenere la promessa e non cedere. 
Ci sono giorni in cui è come stare sulle montagne russe: scendo negli inferi e risalgo nel giro di poco. Altri giorni l'abisso infernale non riesco proprio a lasciarlo, anzi sembra quasi più accogliente di qualsiasi cosa possa esserci al di sopra perché più in sintonia con la parte preponderante di me. E poi, dottore, siamo onesti: risalire è pesante; bisogna trovare la forza, raccoglierla, credere e convincersi di essere in grado di rialzarsi. E io, dottore, quella forza non ce l'ho più ormai. Io sono già morto. Sono un corpo inerte. 
Emozioni e sentimenti positivi sono stati completamente sbriciolati, della fine dei miei sogni ad occhi aperti non ho neanche parole per parlarne, nessuna è davvero efficace. Al loro posto c'è solo quel vuoto che si allarga oltre i confini che aveva prima. Quelli che erano gli argini del mio vuoto sono svaniti nel nulla, spazzati via da mani che credevo salvifiche, più volte nel corso della mia vita. E quel vuoto, volta dopo volta, non ha avuto contenimento, ha soppiantato ogni cosa buona e ora, persino, la mia fame di resistere.
Dottore, non mi aspetto più niente, mi chiedo solo come sarà il passaggio. Non posso sopportare l'idea di portare tutto questo pesante e angosciante vuoto nel prossimo anno. A breve mi caricherei di una candelina in più e se penso all'ipocrisia delle ultime spente, beh, dottore, a me manca proprio il coraggio di farmi più male di quanto non me ne farei mettendo fine a tutto questo. 
Sono pronto, mi dispiace solo di aver infranto la promessa.