venerdì 12 marzo 2010

Rebel Rebel

La musica è la stenografia dell'emozione. Emozioni che si lasciano descrivere a parole con tali difficoltà sono direttamente trasmesse nella musica, ed in questo sta il suo potere ed il suo significato."
L. Tolstoj

"Dove le parole finiscono, inizia la musica."
Heinrich Heine




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Ho il blocco dello scrittore.
E detto questo potrei fermarmi. Uno perché se sono in blocco allora non ho niente da dire e, quindi, perché continuare a riempire un foglio di parole inutili e fini a loro stesse? Due perché io non sono uno scrittore ed è quantomeno presuntuoso da parte mia definire la mia incapacità di riversare pensieri e storie su carta come “blocco dello SCRITTORE”.
Però, in fondo, lo so io, lo sapete voi, cose da dire ne avrei tante, e, oltretutto, sono pure presuntuosa quel tanto che basta per fregiarmi di titoli che non mi appartengono.
Ora, il blocco c’è e le cose da dire pure, paradossalmente. La presunzione, abbiamo detto, non manca, quindi quest’ultima mi autorizza a fare un po’ tutto quello che mi pare e piace. Compreso impossessarmi delle parole altrui e metterci del mio, così le abbellisco un po’, va! Tanto io sono più brava! Tié!
Ripescando un po’ dal mio passato c’erano delle parole che avrei tanto voluto aver pronunciato io, ma le hanno affidate a quel gran bel figliuolo dell’Accorsi e quindi a me non resta che rivisitare un poco il discorso del buon ribelle Freccia.
Credo nelle rovesciate di Bonimba, - e ci potrebbe stare in effetti. Negli anni in cui era militante nella Vecchia Signora s’intende! Che, si sa, Freccia sicuro si riferiva agli anni nell’Inter, era ner’azzurro sicuro! Cosa che, voglio dire, Freccia, se avessi visto l’Inter dei nostri tempi sicuro avresti cambiato squadra, fino anche a pensare di tifare Milan per ripicca perché a te non è mai piaciuto vincere facile come a qualcuno quando scende in campo! - e nei riff di Keith Richards. – non ci capisco molto di musica ma, i Rolling Stones sono i Rolling Stones! Te l’appoggio Fre’! - Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa, che viene a prendere l'affitto ogni primo del mese. – Ma anche no! Perché è la sottoscritta che va dal suo bradicardico padrone di casa a strimpellare il campanello ogni mese con l’impressione di mettere in mano cinquecento preziosissimi euro ad un lobotomizzato che ha difficoltà a comprendere frasi semplici quali: “A che ora posso passare a casa sua per pagare l’affitto?”. I soldi però li sa contare! E’ interessante osservare, da un punto di vista scientifico, come, sebbene gli sia stato asportato chiaramente un emisfero, conservi la capacità di operare progressioni geometriche. - Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere una madre e un padre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi. – Capitolo genitori. Capitolo Madre: vedi “La mia vita dai 5 ai 23 anni”. Incomprensioni, sospetti, urla, crisi isteriche, violenze verbali e fisiche, silenzi assordanti, silenzi definitivi che cullano una tanto agoniata pace interiore. - Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa. – E ti sei sbagliato Freccia! Ti sei sbagliato! - Credo che non sia tutto qua, - Non credo, no, ma credo che tutto sia nella nostra testa e in quella degli altri, sono le Idee che governano il Mondo. E siccome, come dicevo all’inizio, mi cullo nella presunzione, vi dico che non è tutto qua, ma solo pochi eletti riescono a capire il senso di quello che sta aldilà di qua, non senza difficoltà e non senza passare per una fase di depressione profonda nella quale accarezzano l’idea del suicidio per mettere a tacere tutte quelle Idee nella testa - però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche Dio. – Ed io no. Dio è solo un prodotto della nostra alienazione. Di noi esseri perennemente insoddisfatti e in malafede che sentiamo il bisogno di proiettare al di fuori delle nostre coscienze il lato migliore per poter ubbidire ad un elevato principio d’autorità che ci indichi la strada da seguire e come seguirla così che tutto ci appaia più facile o giustificato e giustificabile. - Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, - E le cose in questo Paese non cambiano mai. E' amara la realtà per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro, forse ancora più amara per quelli che non sono più tanto giovani ma in vent’anni hanno visto ridurre il loro potere d’acquisto vertiginosamente - però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose. - Io i culi non li lecco! E' un giochetto che non mi ha mai attirato. - Credo che c'ho un buco grosso dentro, - e si allarga - ma anche che, il rock n'roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono. – e sì, dai. Amichette a parte. - Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddie Merckx. –No, da te stesso non scappi. Sei lì, dentro di te, tutto il tempo. E senti i tuoi pensieri che fanno eco e vanno sempre più a fondo, si radicano sempre più, ma, contemporaneamente, sono anche sempre in primo piano, tutti insieme, tutti affollati, che non sai quale pensare consciamente per primo, fino a che non ti porti le mani alla testa e la scrolli a destra e a sinistra urlandoti di smettere di pensare e di scappare da te stesso. Ma da te stesso non ci scappi neanche se sei Eddie Merckx! - Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri. – E gli altri non possono sapere proprio un cazzo della mia. Ed è per questo che non me ne frega un cazzo di quello che pensano quelli che mi giudicano. Però mi frega di quello che pensano quelli che non lo fanno. E questo, a volte, diventa un problema.

2 commenti:

  1. Dicevi? Blocco dello scrittore? Non mi pare proprio. O forse era così, però vedo che le parole sono venute, ed anche belle per di più. Quindi, sì, sei una scrittrice, nel tuo piccolo oppure per la "te stessa" dalla quale non riesci (e non vuoi) scappare, e questo conta. Parecchio.
    Però questa qui potrebbe essere solo una mia interpretazione: magari il blocco c'è e tu lo senti. Sarà perché tendi a razionalizzare tutto? Lo fai nel brevi passaggi su Dio che non è un'alienazione, o forse si, ma lo è per chi, in Dio non riesce proprio a crederci (come me e credo anche come te). Ma di questo, appunto, possiamo farci una ragione.
    Più difficile è farsi una ragione sull'Inter. Davvero qui si tifa Inter??? Bene, tocca razionalizzare anche su questo! :D

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  2. ...Il discorso Dio è ampio... Ma niente e nessuno mi toglie dalla testa che il buon vecchio Feuerbach aveva ragione: è la nostra alienazione. Forse più che tendere a razionalizzare tendo a filosofeggiare.. :P
    E farsi una ragione sull'inter...beh, quella non riesco a farmela! Freccia tifava Inter e io non riesco ancora a spiegarmi il perché! Nota di demerito per Freccia!..ponziponzipopopo! :P

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