martedì 9 febbraio 2010

Istantanee

La musica è la stenografia dell'emozione. Emozioni che si lasciano descrivere a parole con tali difficoltà sono direttamente trasmesse nella musica, ed in questo sta il suo potere ed il suo significato."
L. Tolstoj

"Dove le parole finiscono, inizia la musica."
Heinrich Heine

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Due visi sorridenti stretti in un abbraccio, impressi su una carta lucida che assecondava lo sfavillio degli occhi del colore dell’ambra e sottolineava la brillantezza di un caldo sole straniero ed i riflessi della pelle dorata.
Guardava quella foto e mille immagini si sovrapponevano contemporaneamente a quella che aveva davanti gli occhi, confuse tra realtà e fantasia.
La violenta spuma bianca del mare che si infrangeva sugli scogli scuri e saliva alta sui gradoni di pietra della spiaggia affacciata sulla lunga costa e su un isolotto rigoglioso, contornato da strapiombi rocciosi e pendii chiari. Le onde che risucchiavano avide i bagnanti e poi, come soddisfatte dal piacere tratto, li respingevano lontani, scagliandoli sugli scogli. Le risate attorno ad un tavolino, i ricordi di tempi passati, le battute, l’alcool che aumentava l’allegria e lasciava sepolti nel profondo angosce, tormenti, paranoie ed inibizioni, ma anche capace di far riaffiorare tutto in superficie in un infinito attimo di puro smarrimento. Le lunghe passeggiate sotto il sole al suo picco, attratti da ogni scorcio caratteristico di strette viuzze in salita, e da ogni veduta in cui i raggi si riflettevano nel mare limpido. Le nuvole che assumevano, con la loro soffice consistenza, le forme più svariate che la fantasia sapeva disegnare senza foglio e matita. Forme che mutavano l’una nell'altra in una soluzione di continuo. I tramonti catturati dal piccolo molo affacciato sull'acqua cristallina che mostrava fiera le rocce ricche di ricci marini. Le stelle ammirate e rimirate sdraiati sulla spiaggia di ghiaia bianca, nella notte nera accompagnata dalla brezza fresca, così fresca che rendeva ancora più piacevole scaldarsi un po’. Baci e carezze spingevano a farsi rapire dalle calde e salate acque notturne nelle quali un bacio tirava l’altro, nelle quali era più dolce sprofondare tenendosi stretti l’uno all'altra, e risalire avvolgendosi nello stesso lunghissimo abbraccio con la testa poggiata sulla spalla dell’altro finché non avevano bisogno di incontrare nuovamente il fulgore appassionato e provocatorio negli occhi dell’altro. La paura di essere scoperti e il timore di non ritrovare più quanto si era lasciato sulla spiaggia sparivano al primo incontro tra le labbra salate, l’oscurità al di sopra e al di sotto diventavano ancora più complici. Le lingue s’intrecciavano, seguivano il profilo dei colli, delle orecchie inebriate dal sottile ansimare dell’altro, morsi stretti tra le labbra morbide, brividi che risalivano le schiene ed invogliavano a non fermarsi più. Le mani scivolavano in profondità e risalivano piano seguendo profili diversi di volta in volta, destando sensazioni sempre nuove. La biancheria scivolava di lato con movimenti bramosi come quelli che muovevano Lui dentro di Lei, mentre la Luna e le Stelle restavano a guardare.

11 agosto 2009 11.55

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