venerdì 5 febbraio 2010

Iris

La musica è la stenografia dell'emozione. Emozioni che si lasciano descrivere a parole con tali difficoltà sono direttamente trasmesse nella musica, ed in questo sta il suo potere ed il suo significato."
L. Tolstoj

"Dove le parole finiscono, inizia la musica."
Heinrich Heine


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“Non muoverti! Sto per raggiungerti! Allungherò il passo e tenderò la mano per sfiorare quelle tue delicate e portarti con me.
Sono così lontano eppure ti sento vicina, tanto che respiro già il tuo profumo.
Cammino, cammino, cammino… Le mie gambe stanche non reggono lo sforzo di una forsennata corsa verso la tua immagine di angelo bianco stagliata sulle colline verdi attraversate da un ruscello cristallino, ma posso costringerle ad affrettare l’andatura.
E’ una lunga distanza quella che ci separa ma sono pronto a percorrerla tutta, senza timori, senza sentire la fatica, spinto dal desiderio di stringerti di nuovo fra le mie braccia in questa notte stellata.
Sono guidato dal riflesso della luna sui tuoi boccoli biondi. Sto arrivando.
Ho cancellato gli ultimi ricordi di te per conservare i migliori nello scrigno che celo nel petto, li ho raccolti e ho steso su di loro un velo scuro così da confonderli nell’oblio dei sentieri della mia mente, così da non correre il rischio di incontrarli durante le mie lunghe escursioni nei vicoli della memoria. Le immagini felici di noi sono vive nel mio cuore e prendono forma davanti ai miei occhi ogni volta che la musica solletica le giuste corde, danzano sulle note degli accordi delle nostre anime infinitamente inseparabili, si levano in volo come farfalle colorate, vibrano come le corde di violino.
Ogni notte mi addormento solo e mi ritrovo a stringerti forte con infinita dolcezza, guardandoti dormire e respirare piano piano, stanca e felice dopo aver celebrato l’amore. Ogni notte desidero che non giunga l’alba successiva, che il Sole traditore abbia pietà e risparmi quel pallido riflesso di Luna che rischiara la tua candida spalla lasciata scoperta dalle lenzuola sottili. Ogni notte, inesorabilmente, svanisce nel chiarore del mattino.
Ma ora sei qui, davanti a me. Ora sto arrivando. Non posso più perderti. Sono vicino.
Sento che le gambe hanno riacquistato potenza, posso finalmente correrti incontro. Spalanca le tue braccia verso di me! Sono pronto a volteggiare a piedi nudi nell’erba per tutta la notte! Questa volta non ti lascerò andar via, non permetterò che tu abbandoni, di nuovo, la presa della mia mano concedendoti ad un Sonno più grande.
Ti stringo forte.”



“Cosa succede? Sento un vortice che mi inghiotte con enorme potenza! Mi strappa dal tuo abbraccio, mi allontana da te, non distinguo più i tuoi occhi di cielo, non più i tuoi capelli di raggi, non più il tuo abito di nuvola…!”



“Era solo un altro sogno. Un sogno in cui ho raggiunto il Paradiso per abbracciarla ancora, un sogno in cui sapevo di avere di lei solo i ricordi gioiosi e di aver cancellato quelli orribili. Ma era solo un sogno. Davanti ai miei occhi ho solo le immagini della fine, dal suo inizio alla sua conclusione. Solo immagini del suo sangue versato e della sua mano abbandonata d’improvviso tra le mie.”


4 luglio 2009 0.05

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