martedì 8 dicembre 2009

Canto d'estate.

Ed è quasi passato un altro giorno perso in pigrizia. Un altro giorno speso a chiedersi cosa ne sarà di te, un altro giorno a tendere il braccio nella speranza, sempre vana, che qualcuno lo afferri. Hai bisogno di risalire, sì, allora questa volta ci provo io a farti riaffiorare alla soglia di te stessa. Tu preparati solo per un viaggio. Non chiedermi quanto staremo via: il tempo non scorrerà in questo mondo. Della tua vita non perderai neanche un secondo in più di quanti non ne stai perdendo già, anzi, al termine del viaggio, forse, spero, il tuo tempo diverrà inestimabile, come un diamante, di cui apprezzerai ogni baleno di luce riflessa.

Apro la finestra della tua camera, quella da cui sono entrata, e da lì partiremo. Dammi la mano.

Ricordi questo luogo? Sai chi è quella bambina? No, non vergognarti. Perché arrossisci? Per la cattiveria con cui ha trattato la sua compagna un attimo fa per il solo desiderio di mostrarsi potente agli occhi degli altri bambini o perché è tanto vivace quanto inopportuna ora? Pensa bene prima di rispondere a questa domanda! La risposta che stai per darmi non voglio sentirla, la conosco già! E’ per questo che abbiamo iniziato questo viaggio.

Vieni, vieni con me…

Riconosci questa stanza? Già, proprio quella cucina gialla, proprio quella. Quella donna indifferente ed indaffarata e quella bambina nell’angolo, le riconosci? Guarda le labbra strette in un’espressione di estremo impegno e zelo mentre é china sul quel librone: credi sia vero? No, fermati! Non rispondere! Io so già cosa stai per dire! E’ per questo che abbiamo iniziato questo viaggio.

Guarda l’orologio: è quasi ora… Dobbiamo andare. Dammi la mano.

Non dirmi che non riconosci questo posto! Guarda queste scale strette e quest’atrio… Ci sei arrivata! Brava! Saliamo… Non possono vederci, stai tranquilla, e comunque non ti riconoscerebbero: sono passati anni dall’ultima volta che hai varcato quella soglia!
Guarda! Già, brava quella ragazza a disegnare! Brava a fare tutt’altro che seguire le lezioni. Tu hai una spiegazione a questo suo strano comportamento? Disinteressata, sì!... Ma… perché? No, non rispondere!
Guarda meglio… studia altro… perché qui? Perché ora?... Lascia stare!

Spostiamoci!

Beh, questo posto dovrebbe essere più facile da ricordare: è più vicino nel tempo! La vedi quella ragazza sola da quando hai sentito quella campanella suonare? Disegna!.. Perché? Sì, hai ragione… Ma… perché non fa quello che dovrebbe? Sì, si preoccupa invece! Ma non lo fa ugualmente!... L’età.. sì, l’età.

Dammi la mano, io sposto l’orologio avanti di qualche secondo… anno…Pronta a saltare al mio tre?

Uno, due … tre!

Già, se sta tutto il giorno in quella posizione le verrà una bella scoliosi! Hai ragione… Ma, noi siamo qui per te, non per lei! Guarda ed impara! Cosa? Lo saprai a momento debito… Per ora guarda. L’impegno. La dedizione. L’ansia. Per lei? No, non rispondere! Conserva questa risposta per quando ci avrai riflettuto sopra. Fai due passi fuori dalla porta di questa camera ora. Dove siamo? Lo sai? Già! Bel sole fuori, vero? Oh, eccola che arriva! E’ sola questa mattina! Dentro? Dovresti dirmelo tu dentro cosa c’è! Vuoto? No.. non interpreti bene a distanza di tempo, mia cara! Senso di sconfitta! E’ pieno, tutto pieno: rancore! Quanto tempo lo porterà dietro? No, non rispondere quantificando gli anni! Ti rispondo io: troppo!

Ora facciamo un salto più grande..Pronta? Via!

Eh, sì, sei tu… Meritava quelle cose che hai detto? No, non rispondere! So cosa pensi amica mia. So che pensi di aver detto assolute verità. In questo campo pretendi di aver ragione sempre. Siamo in viaggio anche per questo. E adesso dammi la mano perché ho avanzato le lancette una volta ancora: salta!

Cosa voglio che guardi? Queste persone. Tutte loro. Cosa vedi? Perché non sai rispondere? Cosa ti ha trattenuta? La tua è confusione! Hai riconosciuto almeno due di loro. Gli altri è facile capire chi sono. Concentrati su quella donna. In lei vedi un vuoto incolmabile, un certo senso di non appartenenza al mondo e al tempo, un senso profondo di frustrazione e dolore. Un’indifferenza scomoda ma difficile da scrollare di dosso. Voglio che rifletti: cosa l’ha condotta a questo?

Portami a casa. Ora conosco tutte le risposte.



04 giugno 2008 21.44

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