mercoledì 9 dicembre 2009

L'oceano in una scatola

E d’un baleno si ritrovò a guardare l’orizzonte dell’oceano, come se, sollevando quel coperchio, avesse spalancato una finestra sull’immensità. Eppure era lì, immobile, davanti al tavolo, con gli occhi fissi su quell’incantevole spettacolo, con la testa svuotata da ogni “Perché?” e le mani che reggevano saldamente il coperchio della variopinta scatola che quello strano viandante aveva insistito per donarle ripetendole all’infinito: “Custodisce i tuoi sogni e i tuoi segreti!” . Davanti ai suoi brillanti occhi ambrati le dorate luci del tramonto si riflettevano sull’acqua e accarezzavano, in lontananza, i già lucidi dorsi di quei delfini giocherelloni, le striature più chiare del cielo si specchiavano nelle leggere increspature dell’oceano, le piccole onde ricoprivano adagio il lungo bagnasciuga sul quale i gabbiani zampettavano curiosi affondando nella molle sabbia bagnata. Sentiva sulla pelle quella sottile fresca brezza oceanica che portava con sé quel piacevole profumo di sale, udiva il suono delle onde che tamponavano gli scogli e questa meravigliosa scena la rasserenava così tanto da farle dimenticare quanto singolare fosse quella situazione: l’oceano in una scatola.


08 luglio 2008 12.20

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